Fotogrammi o rayografie
Il termine FOTOGRAFIA è universalmente inteso a significare un procedimento che attraverso la luce formi una immagine statica e stabile. In italiano, come in altre lingue, è utilizzato anche per indicare il prodotto finito.
Nella storia della fotografia, più e più volte, degli autori hanno usato la fotografia, creando immagini prodotte dalla luce, ma senza alcuna macchina fotografica. È una tecnica che va ormai scomparendo con l’avvento della fotografia digitale e l’abbandono della camera oscura.
Se la fotografia ufficialmente è stata inventata il 7 gennaio 1939, con l’annuncio dell’invenzione della dagherrotipia, la fotografia ha avuto la sua nascita senza macchina fotografia, ed alcuni anni prima.
Il termine Photography fu infatti coniato da Sir John Frederick William Herschel (che fu, oltre che astronomo, anche un matematico e chimico) in una lettera inviata a Fox Talbot (un altro pioniere della fotografia) il 28 febbraio 1839. Coniò anche i termini negativo e positivo, nell’accezione fotografica.
A lui si devono studi sulla fotosensibilità degli alogenuri di argento e l’invenzione del fissaggio, (necessario a rendere stabili le fotografie), nella formula dell’iposolfito di sodio, usato ancora oggi, sin dal 1819. Ma sir Herschel, non usò questi procedimenti per produrre immagini fotografiche come le intendiamo. Gli serviva un sistema per copiare, in modo relativamente rapido, i propri appunti e soprattutto i disegni delle sue osservazioni astronomiche. Si potrebbe quindi dire che le prime immagini fotografiche sono state i suoi scritti.
Diversi anni dopo, nel 1842, inventò un procedimento di fotosensibilizzazione più economico, con una soluzione di citrato ferrico di ammonio e ferricianuro di potassio. Con la questa tecnica si ottenevano i cosidetti Blueprints, caratterizzati da linee bianche su sfondo blu, un negativo dell'originale. Il temine Blueprints è rimasto nella lingua inglese a significare le planimetrie, dato che, per oltre un secolo, si è usato il sistema di Hershel per fare le copie soprattutto delle planimetrie. Mi sono dilungato sul suo procedimento in quanto è più conosciuto come Cianotipia, una tecnica di spampa tutt'ora usato per stampe artistiche, anche fotografiche.
Intanto un altro studioso, Talbot, provava diversi tipi di processo fotografico, ed aveva instampato delle immagini, sempre senza camera fotografica, di foglie, piume ed altri oggetti poggiati sulla carta fotografica e sensibilizzata, ma non era ancora riuscito a renderle stabili, finche herschel non gli scrisse del procedimento di fissaggio. Talbot chiamò le immagini ottenute senza fotocamera “sciadografie”.
Il primo libro di fotografie mai pubblicato conteneva appunto delle sciadografie, realizzate con la tecnica della cianotipia da una botanica e fotografa inglese, Anna Atkins (1799-1871).
Intitolato “Photographs of British Algae: Cyanotype Impressions”, venne pubblicato nell’ottobre del 1943. Pochi mesi più tardi Fax Talbot pubblicò The Pencil of Nature”. (Per inciso Talbot inventò lo sviluppo fotografico, scoprendo l'immagine latente, quindi, assieme a Herschell, si può considerare l'inventore della fotografia moderna)
Successivamente diversi fotografi hanno sperimentato, in camera oscura, la stampa diretta di oggetti e delle loro ombre. Man Ray in particolare (non conoscendo i precedenti) sviluppò questa tecnica di immagine, chiamando i risultati rayographs (per noi italici rayografie).
Il termine rayografie, lo usiamo oggi solo per le immagini create da Man Ray, mentre per analoghe immagini, ma create da altri, usiamo il termine generico “fotogrammi”.
Un utilizzatore di questa tecnica è stato in particolare László Moholy-Nagy, artista di spicco della Bauhaus.
Tra gli Italiani, Luigi Veronesi (Milano, 28 maggio 1908 – Milano, 25 febbraio 1998), importante artista che tra i vari mezzi ha adoperato molto la fotografia (immagini tratte dal libro: Luigi Veronesi, Fotogrammi e Fotografie, Einaudi1983) e Carlo Braschi. Quest’ultimo, ingegnere e fotografo, ricercatore iconografico FIAF, grande sperimentatore di tecniche fotografiche, utilizzando delle pellicole polaroid, le ha chiamate polagrammi.
antica blueprint
Fox Talbot
Fox Talbot
Fox Talbot
Anna Atkins
Anna Atkins
Anna Atkins
Anna Atkins
Man Ray
Man Ray
Man Ray
Man Ray
László Moholy-Nagy
László Moholy-Nagy
Luigi Veronesi
Luigi Veronesi
Luigi Veronesi
Carlo Braschi