ritratto di Tina Modotti
ritratto di Tina Modotti
da un suo film
da un suo film
Fotografia di Edward Weston
con Frida Khalo (foto di Guillermo Kahlo) 1928
Frida kahlo: Tina Modotti
Tina Modotti : Edward Weston
Tina Modotti: Frida Kahlo and Chavela Vargas
Tina Modotti: Diego Rivera e Frida Kahlo
by Tina Modotti, anni '30
by Tina Modotti, anni '30
by Tina Modotti, anni '30
by Tina Modotti, anni '30
by Tina Modotti, anni '30
by Tina Modotti, anni '30
In questi ultimi anni è un susseguirsi di mostre e pubblicazioni su Tina Modotti, eppure di lei e su di lei, ben poco era stato pubblicato, fino ad una ventina di anni fa, almeno qui in Italia. Da giovane, avevo comprato un fascicolo dei grandi fotografi della Fabbri del 1983, ma il suo nome non mi era familiare, se non come modella di Edward Weston e la breve biografia che vi compariva mi aveva affascinato, quanto le sue foto.
Solo diversi anni dopo trovai in libreria un libro su di lei, all’epoca non era facile, non solo trovare, ma anche sapere delle pubblicazioni, spesso, in campo artistico, fatto da piccole case editrici, ma effettivamente, considerato che si trattava di una italiana, non c’era davvero molto. Ho scoperto che, invece, all’estero era più nota che in Italia.
La prima biografia di cui ho traccia è del 1975, (Tina Modotti : a Fragile Life : an Illustrated Biography / Mildred Constantine), pubblicata a Londra e New York ma compare già in diversi libri di fotografia annoverata tra i grandi fotografi, del resto le sue foto fanno parte delle collezioni fotografiche dei grandi musei, praticamente da quando lei era in vita, e la sua vita è stata decisamente troppo breve.
Ad esempio, sempre curiosando tra i libri d’antiquariato, trovo un “Transition Winter Number 15 February 1929: An International Quarterly for Creative Experiment” edito a Parigi nel 1929 e nella cui descrizione “Includes contributions by: Man Ray, Gertrude Stein, Eugene Atget, James Joyce, Andre Masson, Tina Modotti, Laszlo Moholy-Nagy and many others.” Insomma il suo nome appare assieme a guello di grandi artisti dell’epoca, tra cui diversi fotografi oggi annoverati tra i grandi maestri. Ma le sue foto compaiono in molte riviste sull’arte messicana, dato che lei visse la sua vita artistica soprattutto in Messico (tra l’altro intima amica della coppia Frida Kalho e Diego Rivera, che ha spesso fotografato, e, si dice, amante occasionale di entrambi), ed in libri di fotografia americani.
C’è chi la considera tra le 10 fotografe più importanti del mondo.
Un primo documentario su di lei (intitolato semplicemente Tina Modotti) è inglese, prodotto e messo in onda da Channel 4 nel 1992., mentre credo che l’unico italiano sia del 2018 (correggetemi se sbaglio). Ecco il link https://www.raiplay.it/video/2018/03/Italiani-con-Paolo-Mieli---Tina-Modotti-una-vita-in-scena-cec64453-d24d-417c-8536-4c80ce3b3358.html (la registrazione a RAIPlay è gratuita).
La seconda biografia che ho rintracciato è “Tina Modotti, Photographer and Revolutionary”, San Francisco 1976, Hooks, Margaret, mentre in italiano comparirà nel 1979: “Tina Modotti, fotografa e rivoluzionaria” di Vittorio Vidali – Rafael Alberti - Piero Berengo Gardin – Uliano Lucas – Maria Caronia.
Ho trovato curioso che tra i redattori della sua biografia vi fosse Vittorio Vidali, che qualcuno sospettò averla avvelenata, dato che è morta dopo un litigio con lui, di infarto, mentre rientrava a casa in taxi, e che, con Vidali, era coinvolta in affari di spionaggio a favore dell’Unione Sovietica, compreso un tentato omicidio a Lev Trockij.
Vidali, che ha sempre respinto i sospetti verso di lui di essere coinvolto nella morte di entrambi, (che ha avuto una vita avventurosa da combattente comunista in varie parti del mondo ed è stato politico, più volte parlamentare, in Italia) è morto 4 anni dopo quella biografia di Tina.
Io credo che la iniziale assenza della memoria della Modotti sia da individuarsi certamente nel maschilismo italico presente anche nel campo artistico, e forse particolarmente nel mondo artistico.
Ma anche perché la vita di una donna che preferì, alla vita da attrice di successo, la fotografia e un estremo impegno politico comunista, sfociato in uno stalinismo che la portò nel torbido mondo dello spionaggio, non è gradevole né a destra, né a sinistra.
Una vita travagliata, di una persona che da operaia diventata promettente diva del cinema muto, preferiva lasciare il mondo del cinema per dedicarsi alla fotografia, poi la passione politica, che la portò ad un estremo Stalinismo e all'abbandono della fotografia quando era ormai famosa.
In ogni caso se volete verificare quanto è nota all’estero cercatela su amazon.com e verificate quanti libri vi compaiono in lingua straniera: https://www.amazon.com/s?k=tina%20modotti&i=stripbooks...
Per tutta l'estate del 2023 si è tenuta a Barcellona al "Centro de fotografía KBr" la più grande mostra mai tenuta sulla Modotti, con 200 opere esposte.
Sopra alcune foto scattate da lei ed altre in cui appare, attrice e modella.